Putin schiva le domande sulla guerra in Ucraina: l'inviato speciale cerca risposte, ma il Cremlino tace

2025-08-15
Putin schiva le domande sulla guerra in Ucraina: l'inviato speciale cerca risposte, ma il Cremlino tace
Il Mattino

Durante il vertice con Trump, il presidente russo Vladimir Putin ha dimostrato una notevole abilità nell'eludere le domande pressanti sulla guerra in Ucraina e sulle conseguenze umanitarie del conflitto. L'episodio, avvenuto prima sull'aeroporto di Anchorage e poi durante la conferenza stampa congiunta, ha sollevato interrogativi sulla volontà del Cremlino di affrontare le accuse relative alle vittime civili e ai crimini di guerra.

Un inviato speciale ha tentato di porre al presidente Putin una domanda diretta: «Smetterà di uccidere civili?». La risposta, tuttavia, è stata evasiva, quasi un silenzio assordante che ha lasciato i giornalisti e l'opinione pubblica internazionale a bocca aperta. Questo comportamento ha alimentato le critiche nei confronti del Cremlino, accusato di non assumersi la responsabilità delle proprie azioni e di continuare a perseguire una strategia militare che causa sofferenze immense alla popolazione ucraina.

L'atteggiamento di Putin non è nuovo. Già all'arrivo ad Anchorage, aveva evitato di rispondere a domande simili, preferendo concentrarsi su altri temi e minimizzando l'importanza del conflitto in Ucraina. Questo comportamento, ripetuto durante il vertice con Trump, suggerisce una strategia ben precisa: quella di non riconoscere la gravità della situazione e di non ammettere alcuna colpa per le vittime civili.

La conferenza stampa con Trump, che si era presentata come un'occasione per rafforzare i legami diplomatici tra i due paesi, è stata offuscata da questo episodio. La mancanza di risposte da parte di Putin ha lasciato intendere che il Cremlino non è disposto a fare concessioni sulla questione ucraina e che continuerà a perseguire i propri obiettivi, a prescindere dalle conseguenze umanitarie.

L'internazionale comunità osserva con crescente preoccupazione l'evolversi della situazione. Le sanzioni economiche imposte alla Russia non sembrano aver sortito l'effetto desiderato e il conflitto in Ucraina continua a mietere vittime. La domanda che tutti si pongono è se, e quando, Putin deciderà di porre fine a questa spirale di violenza e di avviare un dialogo costruttivo per risolvere la crisi.

La trasparenza e la responsabilità sono elementi fondamentali per la risoluzione di qualsiasi conflitto. L'atteggiamento di Putin, invece, sembra ostacolare ogni tentativo di pace e di riconciliazione. La comunità internazionale deve continuare a esercitare pressioni sul Cremlino affinché si assuma le proprie responsabilità e si impegni a trovare una soluzione pacifica alla crisi ucraina.

La speranza è che un cambio di rotta sia ancora possibile, ma il tempo stringe e le conseguenze di un conflitto prolungato potrebbero essere catastrofiche per tutti gli attori coinvolti.

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