Tragedia a Venezia: Due Operai Egiziani Morti Nella Cisterna, Lavoro Nero e Denuncia della CGIL

2025-08-05
Tragedia a Venezia: Due Operai Egiziani Morti Nella Cisterna, Lavoro Nero e Denuncia della CGIL
Ansa

Venezia, 5 agosto – Una tragedia ha scosso la comunità veneziana: due operai egiziani hanno perso la vita a causa delle esalazioni tossiche all'interno di una vasca biologica in un cantiere del veneziano. La denuncia arriva dalla CGIL di Venezia, che sottolinea come i due lavoratori fossero impiegati in nero, senza alcun contratto di lavoro.

L'incidente, avvenuto ieri, ha immediatamente acceso i riflettori sulle condizioni di lavoro precarie e spesso illegali che caratterizzano alcuni settori dell'edilizia. Le vittime, di origine egiziana, stavano effettuando lavori di manutenzione all'interno della cisterna quando sono state colpite dalle esalazioni, presumibilmente dovute alla presenza di gas maleodoranti.

La CGIL alza la voce: Il sindacato ha espresso profonda vicinanza alle famiglie delle vittime e ha chiesto un'inchiesta immediata per accertare le responsabilità dell'accaduto. “È inaccettabile che, nel 2023, si verifichino ancora tragedie di questo genere a causa del lavoro nero e della mancanza di controlli”, ha dichiarato un portavoce della CGIL. “Questi due uomini sono morti perché qualcuno ha cercato di risparmiare sulla sicurezza e sulla legalità. Non possiamo permettere che questo rimanga impunito.”

La situazione del lavoro nero: Il fenomeno del lavoro nero è un problema diffuso in Italia, soprattutto nel settore edile e in agricoltura. I lavoratori impiegati in nero sono spesso costretti a condizioni di lavoro degradanti, senza tutele, senza diritti e senza accesso alla sicurezza sociale. Questo non solo danneggia i lavoratori stessi, ma anche l'economia legale, creando concorrenza sleale e alimentando l'evasione fiscale.

Le indagini in corso: Le autorità competenti hanno aperto un'inchiesta per fare luce sulla dinamica dell'accidente e per accertare eventuali responsabilità penali. Sono in corso accertamenti sulla ditta che aveva affidato i lavori e sulle condizioni di sicurezza del cantiere. Si sta inoltre verificando se i due operai fossero effettivamente impiegati in nero e se fossero stati sottoposti a controlli sanitari adeguati.

Un appello alla legalità: La tragedia di Venezia è un monito per tutti. È necessario rafforzare i controlli sul lavoro, contrastare il lavoro nero e garantire la sicurezza e la dignità di tutti i lavoratori. Solo così si potrà prevenire il ripetersi di eventi simili e tutelare la vita e la salute delle persone. La CGIL si impegna a continuare a denunciare le illegalità e a lottare per un lavoro più sicuro, legale e dignitoso per tutti.

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