Sicurezza in Sanità: Protocollo Innovativo tra Asufc e Questura di Trieste per Tutelare il Personale con la Videosorveglianza

2025-07-24
Sicurezza in Sanità: Protocollo Innovativo tra Asufc e Questura di Trieste per Tutelare il Personale con la Videosorveglianza
Il Gazzettino

Udine, 24 luglio – Una svolta significativa nella lotta contro le aggressioni al personale sanitario è stata siglata a Udine con la firma di un accordo storico tra l'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (Asufc) e la Questura di Trieste. Questo protocollo, frutto di una collaborazione sinergica, mira a rafforzare la sicurezza all'interno delle strutture sanitarie attraverso l'implementazione di sistemi di videosorveglianza e un coordinamento più efficace con le forze dell'ordine.

Il fenomeno delle aggressioni contro medici, infermieri e altro personale sanitario è, purtroppo, in costante aumento, rappresentando una seria minaccia non solo per l'incolumità dei professionisti, ma anche per la qualità dell'assistenza ai pazienti. Questo protocollo si pone come una risposta concreta e tempestiva a questa emergenza, offrendo strumenti e procedure innovative per prevenire e contrastare tali atti.

Come Funziona il Protocollo?

L'accordo prevede una serie di azioni coordinate tra Asufc e Questura di Trieste. In particolare, si prevede:

Un Segnale Importante per il Sistema Sanitario

La firma di questo protocollo rappresenta un segnale importante per tutto il sistema sanitario regionale. Dimostra l'impegno concreto delle istituzioni nel tutelare il personale sanitario, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e sereno. Questo, a sua volta, si tradurrà in una migliore assistenza ai pazienti e in un rafforzamento della fiducia nel sistema sanitario pubblico.

“Questo accordo è un passo fondamentale per contrastare un problema che sta diventando sempre più grave,” ha dichiarato il Direttore Generale dell'Asufc. “Siamo convinti che, grazie alla collaborazione con la Questura di Trieste, saremo in grado di proteggere il nostro personale e di garantire un ambiente di lavoro sicuro e accogliente per tutti.”

La speranza è che questo modello possa essere replicato anche in altre realtà sanitarie regionali, contribuendo a creare un sistema sanitario più sicuro e protetto per tutti.

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