Genova, Carlo Giuliani e Gaza: Un'Eredità di Inerzia e Impunità che Non Può Continuare

2025-07-21
Genova, Carlo Giuliani e Gaza: Un'Eredità di Inerzia e Impunità che Non Può Continuare
Il Fatto Quotidiano

Due date, due tragedie, un filo rosso di impotenza e di giustizia negata: il 20 luglio 2001, Carlo Giuliani, un giovane fotografo, perdeva la vita durante le proteste contro il G8 a Genova, vittima di un colpo di arma da fuoco sparato da un carabiniere. Oggi, mentre il mondo osserva con crescente sgomento la devastazione di Gaza, si riaffaccia lo spettro di un'inerzia internazionale che sembra condannare a ripetere gli stessi errori del passato.

La morte di Carlo Giuliani scosse profondamente l'Italia e il mondo intero. Un evento che avrebbe dovuto portare a una riflessione profonda sui metodi di controllo delle forze dell'ordine durante le manifestazioni, sulla legittima difesa e sui diritti dei manifestanti. Eppure, a distanza di anni, le domande rimangono aperte e le risposte, parziali e insoddisfacenti. Il processo, le indagini, i gradi di giudizio, hanno creato un labirinto di incertezze che hanno offuscato la verità e lasciato una cicatrice aperta nel cuore della famiglia Giuliani e nella coscienza collettiva.

Oggi, la scena si ripete su scala globale. Le immagini di Gaza, con i suoi edifici distrutti, le sue vittime civili, i suoi bambini terrorizzati, ci riportano a Genova. La comunità internazionale, ancora una volta, sembra paralizzata, incapace di agire con decisione per fermare la violenza e proteggere i più vulnerabili. Le dichiarazioni di condanna, i richiami al rispetto del diritto internazionale, le risoluzioni dell'ONU, si scontrano con la realtà di un conflitto che continua a mietere vittime e a destabilizzare l'intera regione.

C'è una profonda connessione tra questi due eventi, un meccanismo ricorrente che alimenta la disillusione e la sfiducia nelle istituzioni. Un meccanismo che premia l'impunità e penalizza la giustizia. A Genova, la giustizia non è stata fatta appieno. A Gaza, la speranza di una soluzione pacifica e duratura sembra sempre più lontana.

Non possiamo permettere che la morte di Carlo Giuliani e la tragedia di Gaza siano dimenticate. Dobbiamo trasformare il dolore e l'indignazione in azione. Dobbiamo chiedere a gran voce che i responsabili di questi crimini siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Dobbiamo lavorare per costruire un mondo più giusto, più sicuro e più umano, dove i diritti umani siano rispettati e la violenza non trovi mai giustificazione.

La memoria di Carlo Giuliani e la sofferenza del popolo palestinese ci ricordano che la lotta per la giustizia e la pace è una battaglia continua, che richiede impegno, coraggio e determinazione. Non possiamo arrenderci. Non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo agire, ora, prima che sia troppo tardi.

Raccomandazioni
Raccomandazioni